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Pianoforte e vita

Valeria Ruiu

Docente di Pianoforte

Sono nata a Sassari il 25 Giugno del 1975. Ho iniziato gli studi pianistici all’età di 10 anni sotto la guida della Maestra Isabella Montanari. Ho proseguito poi presso il Conservatorio “L.Canepa” di Sassari, dove nel 1998 mi sono diplomata.
Durante il corso degli studi accademici, ho potuto approfondire il mio pianismo, puntando particolare attenzione agli aspetti tecnico-espressivi, grazie a diversi corsi di perfezionamento, effettuati sia in ambito nazionale che all’estero.
Di particolare rilievo per la crescita pianistica, è stato l’incontro a Losanna con il grande Maestro Fausto Zadra, pilastro del pianismo mondiale.
Successivamente a Gijon in Spagna, con la pianista Russa Tziala Zvernadze, docente di pianoforte presso il conservatorio di Mosca. In Italia con il Maestro Pier Narciso Masi, docente di pianoforte presso la prestigiosa accademia di perfezionamento ad Imola.
Infine, dopo essermi diplomata, ho potuto perfezionarmi nei tre anni successivi a Padova, sotto la guida dei Maestri Riccardo Zadra e Federica Righini.
Grazie a questi ultimi ho potuto studiare ed acquisire, oltre che le migliori tecniche interpretative, i meccanismi di apprendimento legati allo strumento. Studi su cui gli stessi Maestri hanno scritto e pubblicato diversi saggi. A questo proposito, insieme al Maestro Riccardo Zadra, mi sono recata più volte negli Stati Uniti d’America, prendendo un Master sull’allineamento e l’ottimizzazione delle risorse cognitive, rispetto agli obiettivi prefissati.
Ho svolto attività concertistica sia da solista che in formazioni da camera e, negli ultimi dieci anni, ho voluto dedicare le mie competenze all’insegnamento del pianoforte, con particolare dedizione ai ragazzi con difficoltà dell’ apprendimento o con diagnosi dello spettro autistico.
Ad oggi continuo ad insegnare nella scuola secondaria di primo grado.

Mi chiamo Valeria Ruiu, sono un’insegnante di pianoforte e, alcuni anni fa, ho prestato il mio servizio di docente presso la Fondazione Lorenzo Paolo Medas.
Sono mamma di un ragazzino autistico e, nella quotidianità ho potuto osservare in modo diretto quanto la musica possa agire profondamente, e terapeuticamente, sia sullo spettro autistico che su altre problematiche.
Da qui la decisione di dedicare del tempo alla Fondazione.
Ritengo sia fondamentale accompagnare bambini, ragazzi o adulti con diverse abilità verso un cammino fatto di piccoli tasselli che, nella loro semplicità possano favorire la costruzione di una vera e propria identità personale.
Ogni individuo ha diritto nella sua esistenza ad un percorso di auto-affermazione che, in taluni casi si sviluppa naturalmente con la crescita, in altri cio’ è compromesso da vari e molteplici fattori.
E’ proprio in quest’ultimo caso che si deve agire con una serie di interventi mirati, volti a favorire tale cammino.
Gli individui diversamente abili imparano con grande e sudato lavoro a percepire anzi tutto se stessi, poi ad identificarsi all’interno di uno spazio in prospettiva al contesto, infine a far parte del contesto stesso.
Una delle problematiche piu’ sentite ed evidenti, è quella dell’inclusione in società. Questo desta grande preoccupazione per chiunque abbia un familiare diversamente abile.
Le domande che ci si pone sono innumerevoli e il quesito piu’ importante è: “Cosa farà quando io non ci sarò piu’?”
La risposta ad una domanda di questo tipo, a mio avviso, dimora nel percorso che si offre ad un ragazzo durante la sua crescita, ma anche alla sensibilizzazione della società rispetto a questa problematica.
Nell’anno trascorso presso la Fondazione Lorenzo Paolo Medas, ho potuto osservare l’incessabile lotta verso il cambiamento di una società assopita e, talvolta, abbastanza indifferente al discorso “inclusione”.
La Fondazione da sempre si è prefissata l’obiettivo di vedere inseriti tutti i ragazzi che hanno acquisito le pertinenze necessarie per offrire alla società il loro contributo. In questo contesto ho potuto trovare i valori necessari e la giusta grinta a far sì che ogni singolo individuo raggiungesse il suo piccolo grande traguardo.
Ritengo prezioso e importante costruire una rete che si autoalimenti, dove ogni individuo possa, a prescindere dalle sue problematiche, collocarsi all’interno di un contesto sociale.
Ogni persona è preziosa e assolutamente irripetibile, ricca di attitudini e capacità che vanno messe in evidenza e portate alla luce, proprio come si fa con i diamanti allo stato grezzo.

VALERIA RUIU